parte quarta

autonomia concessa

anni scolastici 1984/85 – 1985/86


Anno scolastico 1984-85

Punto a) Attrezzature, arredi (e grandi difficoltà.....)

Con l’istituzione del corso si comincia a parlare delle attrezzature necessarie che, nella nostra ingenuità, ritenevamo già a portata di mano. Le parole del Direttore Generale dott. Caruso erano state, in proposito, inequivocabili, tali cioè da indurci anche a una iniziale "doverosa" attesa e, per un po’, rimanemmo tranquilli. Be', andiamo per ordine.

Il 20/5/84 scriviamo alla Provveditrice per ringraziarla e per dirle, appunto, quanto anticipatoci dal su citato Direttore del Ministero P.I. Più o meno così: che era stato disposto per noi un iter brevissimo, con un primo finanziamento subito e un secondo sul bilancio ’85, sia per il Centro Calcolo che per le attrezzature elettroniche. Progetto che ignorava completamente il potenziamento dell’impianto di Mestre (dal dott. Caruso dichiarato, esplicitamente, "inaccettabile" al Preside Morra; "incompatibile e troppo costoso"... le sue parole). In modo da poter disporre il tutto a San Donà per l’inizio dell’anno scolastico 84/85: cioè "non con i soli gessetti....". Così ricordo la simpatica battuta.

Tale concetto lo ripetiamo pure al Ministro Degan con la nostra pari data. Come politico, perché lo riteniamo il più adatto a seguire da vicino, presso l’Ufficio del rag. Fabiani accanto a quello dello stesso Caruso, l’evolversi delle nostre cose. Anche noi, per telefono, raccomandiamo al medesimo funzionario di voler accogliere sia gli eventuali interventi politici che, più ancora, le nostre future probabili richieste di informazioni o di chiarimento.

Da una nostra telefonata 22/6 al prof. Italia di Mestre questi :

Ma no, queste parole non ci insospettiscono abbastanza! Come dubitare proprio di quel Preside? Che, pur a malincuore, ci aveva "adottati"? Quale rischio avremmo corso contestandolo proprio nel suo primario interesse?

Ci giungono notizie (il solito informatissimo Granzotto) che Mestre esclude l’avvio di una Quarta Classe a San Donà ed esclude, inoltre, l’iscrizione a San Donà a quegli alunni che non avessero fatto contestualmente anche la preiscrizione per quell’ITIS e ciò a scapito del numero complessivo di aspiranti per San Donà.

Il 4/7/84 facciamo telegrafare dal Sindaco al Preside Morra e al Ministero P.I. e il giorno seguente segue nostra lettera al Preside stesso e p.c. alla Provveditrice e all’Assessore Provinciale P.I. protestando perché il provvedimento era in contrasto con le intese avute a suo tempo con il Preside medesimo.

Il 7/7 telefono al Rag. Fabiani e...cade l’asino:

1° delibera di acquisto...;

2° almeno tre offerte riferite basate sulla stessa concezione...;

3° assunzione di spesa.

Il 10/7 scriviamo al Preside (ma evitando di urtarlo....), Provveditrice e all’Assessore Provinciale, preoccupatissimi dell’andamento della nostra pratica progettuale e, pertanto, di trovarci in ottobre-novembre con nulla di fatto, con un numero di alunni in crescita ma ancora imprecisato e, di conseguenza, senza un adeguato corpo insegnante. Da ciò escludendo le croniche difficoltà di ogni inizio di anno scolastico, con aule ancora in prestito ai Geometri o da ristrutturare ai fini delle nostre esigenze didattiche: Questo lo diciamo prima, in vista di probabili e giuste rimostranze delle famiglie, pur confermando loro, da parte nostra, la più ampia collaborazione. Insistiamo su questo "malinteso" (un altro eufemismo per non dare degli imbroglioni agli autori dello squallido comportamento) del "mancato approntamento" o invio a Roma, a tempo debito, della apposita progettazione richiesta per San Donà. Ripetiamo loro quanto dichiaratoci dal funzionario ministeriale Sig. Fabiani.

Col nostro comportamento "moderato" intendiamo evitare lo scontro con Mestre da cui, purtroppo, ancora dipendiamo in tutto.

A San Donà si prevedono, intanto 7 prime, 4 seconde, 2 terze e 1 quarta, 15 in totale. Questo secondo il prof. Oddo, Vicepreside locale. Anzi quest’ultimo ci fa interessare Sindaco e Presidente Comprensorio (nostra 12/7/84) affinché producano un manifesto per gli studenti del Quarto anno di informatica che intendessero venire a San Donà di indicare all’atto dell’iscrizione tale loro preferenza. Infatti, secondo il Preside Morra, il numero minimo di frequentanti dovrà essere di almeno 24-25 alunni per classe.

L’On.le Falcier mi assicura (13/7) il suo intervento a Roma circa il nostro progetto.

Sul Gazzettino del 21/7 compare nostra informazione, rivolta agli interessati, sulla nostra IV Classe....

Il 14/7 telefono al prof. Italia dello Zuccante di Mestre. Mi dice che ancora è tutto fermo a causa della propria Commissione Tecnica. Ci informa di aver trasmesso a Roma (Fabiani) una sua lettera di responsabilità, di "non aver capito la nostra posizione" e che rischiamo di "inimicarci" il Preside per la nostra al Ministero P.I..... Purtroppo per noi è il tempo "del bastone e la carota" e continuiamo a inghiottire "rospi"....

Il 3/8 è lui che mi chiama al telefono:

Naturalmente era inutile ricordargli che loro erano stati investiti del mandato PER NOI fin dal 16 Giugno scorso quando tutto si sarebbe potuto, volendo, fare. La Commissione ne avrebbe avuto tutto il tempo mentre erano in funzione Organi Collegiali e Presidenza a disposizione.

E al telefono il 6/8/84 apprendiamo dal rag. Fabiani che il Ministero :

Dunque eravamo ancora al punto di partenza e le direttive del dott. Caruso a nostro favore (progetto ad hoc per noi.....non solo gessetti ecc.) erano state completamente disattese dal Preside di Mestre.

Dopo aver telefonato queste cose al prof. Italia e al nostro Vice Sindaco Cei, lo stesso giorno, ripetiamo per lettera al Preside dello Zuccante e al suo Consiglio d’Istituto, al Provveditore e all’Assessore Provinciale quanto a nostra conoscenza pregandoli di volerci precisare quali decisioni intendessero prendere.

Su nostra falsa riga il Sindaco invia il 10 successivo una lettera di protesta al Preside (e p.c. al Provveditore e all’Assessore Provinciale) e, sulla base delle considerazioni esposte, "prega" il Preside - come richiesto espressamente da Roma - di AVVIARE PER NOI un progetto distinto da quello dello Zuccante.

Dalla stampa (14/8) apprendiamo che l’orientamento del Governo è di costituire Sedi Scolastiche con almeno 500 iscritti ad evitare per l’avvenire le attuali frammentazioni.

Dal prof. Italia ci pervengono intanto (4/9) in copia tre richieste di offerta a sei ditte specializzate nelle apparecchiature elettroniche, e l’8/10 lo stesso docente mi telefona che Roma non ha ancora risposto alla loro del 17/7. Che a Mestre stanno approntando i tre progetti di cui uno specifico per San Donà e che, eventualmente, scatterà la nuova pratica.

Il nostro Vicepreside prof. Oddo, ci manifesta (8/9) i suoi timori per la locale situazione allarmante che va profilandosi: oltre alla mancanza di apparecchiature esiste il problema della sistemazione dei locali considerato che il nuovo plesso - costruito per noi - è ora occupato dai Geometri. Problemi che vengono riportati anche dal Gazzettino del 14/9.

Lo stesso prof. Oddo ci comunica (15/9) di aver accettato - sia pure a malincuore - il reincarico, ma a certe condizioni....

Il 18/9/84, nell’esporre e analizzare l’attuale situazione, con un avviso in bacheca ci appelliamo a genitori e studenti per avere la loro fiduciosa collaborazione......

Il prof. Italia, interpellato, dice di non aver nulla di nuovo da Roma che, comunque, i progetti predisposti partiranno i primi del prossimo Ottobre. Parliamo, intanto, del trasferimento a Mestre, a mezzo pullman, di nostri allievi e delle vicine elezioni scolastiche.

Sulla Nuova Venezia del 21/9 compare un articolo sul neo corso specialistico contenente cenni polemici a politici e considerazioni di qualche insegnante. Ma nulla in proposito era stato chiesto al nostro Comitato.

Ci perviene la relazione della Commissione C.E.D., della Sede di Mestre, del 10/10 in cui, a pag. 6, si legge il dettaglio di quanto previsto per San Donà: l’IBM è indicata come la più idonea.

Il 14/10, dalla Casa di Cura dove mi trovavo ricoverato, telefono al prof. Italia che mi informa della riunione prevista per il mattino seguente del Consiglio d’Istituto (previa telefonata a Roma per conoscere l’esito del loro ultimo tentativo). Al caso provvederà all’immediata spedizione a Roma dei tre progetti nuovi, distinti per destinazione.

L’On.le Falcier (sua 22/10) mi informa che "non è stato possibile concedere a San Donà il contributo richiesto" (Forse si equivoca sul disegno originario del dott. Caruso che, invece, lo aveva già previsto nel bilancio corrente in parte e il resto in quello 1985: provvedimento che, ovviamente, veniva sconvolto dall’inatteso e inopportuno comportamento del "padrino" di Mestre....).

Rivedo, fra tante carte, una mia memoria: "TURLUPINATI!". Che, rifacendo le tappe dal 15/6 - dal nostro secondo incontro di Roma - via via si arriva al 31/10/84 "con questi bei risultati...."

Nella mattinata telefono al Ministero P.I. e mi viene confermato l’arrivo colà della nuova documentazione di Mestre: sono stati persi oltre quattro preziosi mesi. Una vera vigliaccata nei nostri confronti. Ma, data la nostra sudditanza, non possiamo protestare, come sarebbe stato nel nostro sacrosanto diritto: a questo punto litigare sarebbe stata una guerra controproducente.....

VITA DEL POPOLO 4/11/84 ci parla dei gravi disagi al nostro ITIS - Sezione Staccata - e della situazione paradossale venutasi a creare: "C’è l’Informatica ma solo sulla carta e, per burla, bisogna "proseguire" (in pullman ) per Mestre....."

Il 6/11 prepariamo una bozza di lettera per il Sindaco da inviare al Presidente del Consiglio d’Istituto di Mestre, per chiedergli copia della deliberazione 15/10 illustrante la progettazione che ci riguarda e gli estremi di spedizione a Roma.

Il 4/11/84 convochiamo i genitori per le imminenti elezioni scolastiche. Insistiamo sulla necessità vitale di operare tutti, con il massimo impegno e determinazione, affinché la nostra affermazione riesca netta e incisiva e consenta di farci uscire dallo stallo in cui ci troviamo. Raccomandiamo, pertanto, di votare per le persone giuste fra le quali indichiamo, esplicitamente, il Sig. Granzotto (che ha il figlio a Mestre) che, oltre al tempo già dedicato - non avendo ormai più obblighi per San Donà - è pronto a continuare a farlo anche in Sede Centrale pur avendo, fra l’altro, già sopportato - come detto - notevoli spese personali in questi tre anni. Colgo l’occasione per proporre la ricostituzione di un nuovo fondo spese.

Intanto, il 17/11, il "Gazzettino" riporta la lettera di protesta degli studenti per le gravissime disfunzioni esistenti nella nostra Sezione Staccata (direi abbandonata....).

Mi telefona il Prof. Italia (25/11) che tutto è stato spedito a Roma sin dalla scorsa settimana ma di non aver avuto più notizie..... Che i trentacinque milioni stanziati sono l’anticipo dei cento milioni a noi destinati. Che avremo cinque terminal per ogni aula, che, se tutto è a posto, potranno installare le apparecchiature per fine Febbraio-Marzo (Invece, come accennato e previsto, sarà un’altra ennesima bugia.....). Fra l’altro mi fa cenno circa le prossime elezioni scolastiche......

L’On.le Falcier (3/12) mi informa che la prassi prevede la semplice comunicazione al Provveditore in caso di istituzioni di nuove sezioni (nuove classi....). Ma a questo punto?

Il 9/12, in vista delle elezioni, distribuiamo un avviso ai 680 genitori di tenersi compatti e votare tutti per la nostra lista in modo di poter eleggere il nostro rappresentante in seno al Consiglio d’Istituto di Mestre dove, appunto, abbiamo ancora i frequentanti del Sandonatese. Lo stesso nostro Granzotto farà in modo che anche i frequentanti di altra provenienza della stessa Sede Centrale, nel loro stesso interesse (sfollamento....) votino per San Donà.

Il 18/12 telefona il Prof. Italia: il Ministero ha approvato parzialmente il loro progetto e autorizza il trasferimento a San Donà del loro laboratorio. Di fatto, come avevamo già saputo, ciò sarà possibile SOLO durante le vacanze estive..... Finalmente avevano raggiunto il loro scopo. Ma a nostre spese.......

Dalla cronaca di Mestre Sede "Zuccante", apprendiamo delle difficoltà da loro incontrate ed esposte con un’intervista al Vicepreside, prof. Paladini, che giustifica la richiesta di cambio elaboratore, "perché l’attuale è superato, troppo lento..." e che stanno "rifilando ai sandonatesi".

Dalla medesima cronaca, Gazzettino del 20/10/84, viene riportata la nostra piena vittoria elettorale. Granzotto, Rado e Grillo, del Comitato sono stati eletti in Consiglio d’Istituto. L’opera di Granzotto è stata veramente determinante e tutto si è svolto secondo i nostri disegni.

Ma lo stesso giorno compare, anche nella cronaca di San Donà, un incomprensibile intervento del predetto Rado. In realtà fuorviante, circa i finanziamenti per noi e lo facciamo notare all’On.le Falcier (21/12) chiedendogli in proposito, perché a lui funzionali, di intervenire per noi presso il Ministero. Mestre, dal suo canto, ha ottenuto ben poco in confronto alle proprie pretese, se vogliamo...

Il 21/12 telegrafiamo sia al Ministro Falcucci che al Direttore Generale, dott. Caruso, "denunciando" il Preside dello Zuccante per le inadempienze (c’erano state prevaricazioni vere e proprie) e le conseguenti rovinose ricadute sul nostro ITIS. Di tanto informiamo, in pari data, il Ministro On. Degan che ritenevamo più omogeneo a quel Ministero.

Il 24/12 facciamo seguito ai telegrammi con due lettere, sia alla Falcucci che al Caruso. A quest’ultimo ricordiamo il suo impegno sorprendentemente disatteso da Mestre che, invece, ci ha lasciato proprio con i soli gessetti..... Gli preannunciamo battaglia in Consiglio d’Istituto a Mestre dove, finalmente, sono entrati, sostenuti da una valanga di voti, i predetti due nostri rappresentanti dei genitori. Lo stesso giorno informiamo il rag. Fabiani - funzionario preposto ai progetti - allegandogli anche copia della nostra al suo Direttore Caruso, ripromettendoci di chiamarlo dopo l’Epifania.

Il 7/1/85 questo Gentiluomo e umanissimo Signore ci risponde con una lunga lettera (il cui testo viene riportato alla fine) premettendo che lui non dovrebbe intrattenere corrispondenza con i privati ma che vive, come noi attraverso i propri figli, le vicende scolastiche..... E ci espone dettagliatamente tutta la situazione venutasi a creare a seguito dell’imbroglio mestrino. Chiarisce che in effetti i veri "risparmi" dello Zuccante sono 290 milioni. Che il Consiglio di Istituto potrà utilizzare d’accordo con il Provveditore. Conferma "l’errore" di Mestre di aver presentato un progetto NON conforme e di spesa smisurata.....

L’8/5/85 L’On.le Falcier ci conferma ricezione del tutto e che l’ha trasmesso al suo solito amico On. Dal Castello.... (ripeto che "non parla" alla Ministra).

Il 22/1 - visto che non riusciamo a telefonargli - scriviamo al rag. Fabiani per ringraziarlo sentitamente.... sperando di aver occasione di incontrarlo.

Per il 19/1 convochiamo i rappresentanti di classe per discutere sulle nuove cariche conquistate in Consiglio d’Istituto a Mestre e delle spese e impegni conseguenti, fra i quali il problema attrezzature e il rinnovo del Comitato Genitori stesso.

Il 19/1 - per ragioni di salute - sono costretto a dimettermi nuovamente da questo "organo ristretto".

Non vorrei essere frainteso (dato che, come si è visto, è già successo!) per "questo mio comportamento contraddittorio" (in realtà solo apparente). In effetti, nulla era cambiato - come si vede dal prosieguo - in questo mio impegno. Probabilmente, anzi col senno di poi, direi che è stato così, essendo a quel tempo sofferente per i postumi di una precedente infermità. In coscienza volevo "essere sgravato ufficialmente" dall’obbligo derivante dal mantenimento dell’incarico, liberamente voluto e accettato a suo tempo. Dunque una posizione che mi avrebbe esonerato completamente - così almeno credevo - dalle quotidiane "altre rogne scolastiche" connesse alla rappresentatività nell’incarico: impegno assunto "per il completamento della Scuola" che io continuavo a sostenere con tutte le mie modeste capacità, ma timoroso, nel contempo, di ricevere eventuali osservazioni che, allora, avrei ritenuto ingenerose o, quanto meno, inopportune: oggi potrei definirlo "il tipico egoismo dell’accentratore malandato in salute, ma geloso o insofferente ad ogni osservazione esterna...."

Il 23/1 scriviamo due righe anche al nuovo Presidente del Consiglio d’Istituto di Mestre che sappiamo amico dell’On.le Falcier.

Il 26/1 il nostro Granzotto, in Giunta, ci informa che è pronto l’ordinativo per San Donà (Laboratorio Informatica e relative apparecchiature elettroniche).

Il 26/1 scriviamo, per scrupolo, alla Data General S.p.A. Chiediamo chiarimenti (validità e durata...) sul laboratorio proveniente dallo Zuccante di Mestre e di fare - in ogni caso - pre-offerta di un’adeguata apparecchiatura.

Da una telefonata dell’8/2/85 a tale Società apprendiamo:

Ci dà, altresì, informazioni circa i tempi tecnici per il suo trasferimento a San Donà.

Dal Prof. Oddo, 11/2, siamo informati che le preiscrizioni alle Prime Classi sono state 185 (con una previsione avvenire di 250). Secondo il Preside Morra si hanno 8-9 Prime, 4 Seconde, 2 Terze e 1 Quarta. In totale 15-16 Classi.

L’On.le Degan (12/2) ci assicura interessamento.

Il 14/2 la Falcucci scrive a Degan (che ce la passa....): "lo Zuccante è stato autorizzato all’acquisto, con i propri risparmi, del suo nuovo impianto e che il suo vecchio elaboratore - ma ancora valido - venga senz’altro trasferito a San Donà".

La Data General S.p.A. di Padova, ci conferma per lettera (15/2) quanto già dettoci per telefono e sopra riportato.

Il 21/2 la Falcucci mi scrive direttamente quanto già esposto all’amico Degan.

Convochiamo i rappresentanti di classe per il 23/2/85 e nell’occasione - con riguardo alla carica in Consiglio d’Istituto assunta dai nostri Granzotto e Rado - viene definita la funzione corretta dello stesso Comitato nei loro confronti. Quest’ultimo rimane svincolato dalle loro decisioni ma, nel contempo, entrambe le parti si impegnano per una reale reciproca collaborazione. Viene rinnovato il Comitato Genitori stesso a cui, come al solito, viene aggregato detto Granzotto il cui figlio, invece, frequenta la sede di Mestre.

Infine informiamo i convenuti sulle precisazioni ricevute dalla predetta Data General.

Con questo si chiude la fase che ci ha rabbiosamente legati alla questione ATTREZZATURE in cui, nonostante il nostro massimo impegno, "nulla è cambiato nei disegni impostici dai Signori di Mestre". Dunque un secondo anno perso nel concreto avvio in loco di questo tanto bramato corso specialistico.

Non per far "dietrologia", come si usa dire adesso, ma è ora chiaro che il primo anno perso per la mancata "compensazione di classi" fra San Donà e Mestre (la legge ne vietava l’aumento.....) è servito a loro perché - a nostro modesto avviso - allora risultava sfacciatamente troppo prematuro "dismettere" e imporre a San Donà un’apparecchiatura già obsoleta ma da poco tempo acquistata. Evidentemente, con scarse vedute. Anche qui, ricorrendo ad un eufemismo, se volessimo malignamente pensare al peggio.

 

Indice

Continua in Parte quarta. In attesa della quinta classe